Le Argonautiche (Caio Valerio Flacco)
"Le Argonautiche" sono un poema di Caio Valerio Flacco, ispirato dal poema omonimo di Apollonio Rodio.
Fu scritto nel 70, in onore dell'imperatore Vespasiano.
L'opera di Flacco si ferma al verso 467, mancano quindi le parti con l'uccisione di Apsirto, il ritorno degli Argonauti e il tradimento di Giasone.
Come il modello greco, il poema latino è di stile omerico, freddo e artificioso, ma non privo di pregi descrittivi e patetici.
Flacco segue la traccia dei quattro libri di Apollonio, liberamente abbreviandone le parti. Nella sua opera c'è più unità logica di disegno e maggior rilievo dei caratteri.
Anche qui è ben rappresentata Medea e manca l'afflato epico, sostituito da un frammentarsi di episodi lirici, tendenti all'elegia.
Nella fattura dei versi ha un aspetto virgiliano, anche se di un Virgilio minore e legato a canoni ellenistici, Valerio Flacco è il vero discepolo dei grandi elegiaci romani, specie per il disegno dei caratteri muliebri e l'introspezione psicologica dei fenomeni umani, delle crisi di coscienza e dell'erotismo morboso.
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